Al cuore della vicenda Natalizia troviamo alcune importanti lezioni riguardo la libera impresa, il governo e il ruolo della ricchezza in una società.
Cominciamo con una delle frasi più famose: “Non c'era posto per loro nell'albergo”. Questa frase viene spesso citata a sproposito come un crudele e spietato rifiuto verso gli stanchi viaggiatori, Giuseppe e Maria. Alcune rivisitazioni della storia mettono su immagini della coppia che va di albergo in albergo solo per sentirsi sbraitare dal gestore di andarsene con a seguire uno sbattere di porta.
Ma la realtà è che gli alberghi erano strapieni in tutta la Terra Santa, a causa del decreto dell'Imperatore Romano che imponeva che ogni suddito doveva esser censito e tassato1. Gli alberghi sono un impresa privata e i clienti sono la loro linfa vitale. Non ci sarebbe stata ragione alcuna per rifiutare quest'uomo di lignaggio reale e la sua bellissima sposa incinta.
Ad ogni modo, il secondo capitolo di Luca non dice affatto che essi fossero continuamente respinti un posto dopo l'altro. Ci racconta invece della carità di un certo albergatore, forse la prima persona che incontrarono, che dopotutto era pur sempre un uomo d'affari. Il suo albergo era pieno, ma egli offrì loro quello che aveva: la stalla. Non c'è menzione alcuna che l'albergatore abbia messo loro in conto anche una sola monetina di rame anche se, dati i suoi diritti di proprietario, egli avrebbe certamente potuto farlo.
Eppure, noi non conosciamo neppure il suo nome. In duemila anni di celebrazione del Natale, i tributi in suo onore sono completamente assenti. Questo è il destino del mercante per tutta la storia: agire bene, fare il bene, ed essere dimenticato per il suo servizio all'umanità. Ma dà comunque da pensare il fatto che quando il Verbo fu fatto carne con la nascita di Gesù, è stato anche mediante l'opera d'intercessione di un uomo d'affari privato. Senza il suo aiuto, la storia sarebbe stata di sicuro molto differente. La gente si lamenta della “commercializzazione” del Natale, ma è palese che il commercio era lì fin da principio, giocando un ruolo essenziale ed encomiabile.
È evidente che se c'era mancanza di alloggi, questo era un evento eccezionale, emerso a causa di una qualche forma di distorsione del mercato. Dopo tutto, se la mancanza di alloggi fosse stata frequente a Betlemme, gli imprenditori si sarebbero accorti dei potenziali profitti e avrebbero affrontato questo sistematico problema, e costruito nuovi alberghi.
Andando avanti col racconto, giungiamo ai Tre Re, chiamati anche Gli Uomini Saggi2. Davvero una anomalia storica questo accostamento! Infatti la maggior parte dei re si comportavano come il rappresentante locale dell'Imperatore Romano, Erode. Non solo questi ordinò al popolo di partire dalle loro case per venire a farsi tassare, con le spese di viaggio a loro carico, ma era anche un bugiardo patentato: egli disse agli Uomini Saggi che desiderava trovare Gesù perché potesse anche lui “venire e adorarLo”, quando in realtà voleva solo ucciderLo. Questo ci insegna un'altra lezione: non puoi aspettarti che un politico di professione dica la verità. Era a causa di un decreto governativo che Giuseppe e Maria, come molti altri come loro, si erano messi in viaggio. Sono stati costretti a lasciare la loro casa per timore dei funzionari censori e degli esattori delle tasse. E c'è da considerare pure i costi della faticosa traversata “dalla Galilea, nei dintorni di Nazareth, fino in Giudea, nella Città di Davide”, per non parlare delle mancate opportunità di guadagno che Giuseppe dovette metter in conto per aver dovuto lasciare i suoi affari. Ed ecco un'altra lezione: l'uso di decreti coercitivi da parte dello stato distorce il mercato.
Una volta trovata la Santa Famiglia, quali doni portarono loro gli Uomini Saggi? Non una minestra o dei sandwich, ma “oro, incenso e mirra”. Questi erano tra la merce più rara disponibile nel mondo di allora, e dovevano sicuramente raggiungere un elevato prezzo di mercato.
E la Santa Famiglia non li rigettò ritenendoli regali stravaganti, al contrario, li accettò come doni degni del Divino Messia. Non c'è traccia di registrazioni che suggeriscano che la Santa Famiglia pagò alcuna tassa da Capital Gain su di loro, pur avendo questi doni notevolmente incrementato la loro ricchezza netta. Ulteriore lezione: non c'è nulla di immorale nella ricchezza, ma è qualcosa che deve essere stimato, posseduto privatamente, dato e scambiato.
E quando giunsero all'orecchio degli Uomini Saggi e della Santa Famiglia i piani di Erode di uccidere il neonato Figlio di Dio, forse che si sottomisero al volere del re? Ma niente affatto. Gli Uomini Saggi, essendo appunto saggi, si presero gioco di Erode e “se ne ritornarono per un'altra via”, rischiando le loro vite (In seguito Erode condusse una furiosa caccia verso di loro). Riguardo Giuseppe e Maria, un angelo avvertì Giuseppe di “prendere il bambino e sua madre, e di fuggire in Egitto”. In parole povere, resistettero. Lezione numero quattro: gli angeli sono al fianco di quelli che resistono allo stato.
E qui intravvediamo solo l'inizio di quel ruolo che l'impresa privata e la malvagità del potere dello stato hanno nei racconti dei Vangeli. Gesù prese esempi dal commercio nelle sue parabole (ad es. i lavoratori delle diverse ore, la parabola dei talenti) e rese ben chiaro che egli era venuto a salvare perfino peccatori disprezzati come gli esattori delle tasse.
E proprio come la Sua nascita fu agevolata dal proprietario di un “albergo”, la stessa parola greca “kataluma” è impiegata per descrivere la locazione dell'Ultima Cena prima che Gesù fosse crocifisso dallo stato.
Pertanto l'impresa privata era lì sin dalla Sua nascita, durante la Sua vita, e fino alla Sua morte, offrendo un rifugio di sicurezza e produttività, proprio come succede ancora oggi.
1. La King James Bible che Rockwell cita ha Tassazione, invece di Censimento. ↩ 2. La King James Bible ha Wise Men, Uomini Saggi, invece di Re Magi.↩
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