venerdì 12 dicembre 2025

Natale

Mancano solo pochi giorni a quel molesto — o meraviglioso, a seconda di ciò che si crede e si pratichi — giorno di Natale . Per l’occasione, vi propongo questo articolo di qualche anno fa.1

 

 

Ora la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo — Matteo 1:18.

È interessante qui notare che mentre le modalità della nascita di Gesù Cristo sono ben documentate, la tempistica è invece deliberatamente omessa. È ben noto che c’è chi, risalendo ai turni di Abia (Luca 1:5 e 2 Cronache 8:14) e osservando i turni di servizio di Zaccaria, afferma di poterne invece stabilire la data. Ma riuscire a risalire al tempo in cui Salomone stabilì i turni, tenendo traccia delle molteplici volte in cui il servizio del tempio fu interrotto, studiando come Esdra e ancora poi come i Farisei ristabilirono quei turni, tenendone traccia su un calendario lunare piuttosto che su uno solare, è qualcosa che va ben oltre le loro capacità. La persistenza di questa favola si è trasformata nel suo stesso mito natalizio.

Non c’è festa ebraica e non c’è profezia che preannunci il tempo della sua nascita, che è avvenuta nel tempo dei Gentili. Per capirlo, si tenga presente che agli ebrei era proibito fare un censimento da quando Mosè fece il conteggio originale nel Libro dell’Esodo.

Quando farai il conto dei figli d'Israele, facendo il censimento, ognuno di essi darà al SIGNORE il riscatto della propria vita, quando saranno contati; perché non siano colpiti da qualche piaga, quando ne farai il censimento.  — Esodo 30:12.

Uno dei più grandi fallimenti di Davide fu proprio quello di aver ordinato a Joab di contare i figli d’Israele.

Gesù Cristo fu sottoposto a un conteggio due volte nella sua vita. La prima alla sua nascita quando i suoi genitori viaggiarono per farsi tassare (quando i Romani censirono il loro popolo), la seconda quando fu annoverato tra i trasgressori alla sua morte (Isaia 53:12, Marco 15:28). La sua vita fu quindi racchiusa tra le due parentesi di un conteggio dei Gentili. La sua vita, tra la sua nascita e la sua morte rispecchiava quanto è scritto, [egli era] era santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori — Ebrei 7:26.

Ci sono inoltre quelli che si oppongono alla “messa” di Natale. La vedono come la prova provata che il Natale è una scoria cattolico-romana spacciata ai creduloni protestanti o battisti. Lo fanno ignorando la loro lingua madre. La parola significa principalmente svago, cessazione dal lavoro, dal latino missus, remissus, come il latino feriae; quindi una festa o una vacanza. Il suo utilizzo come celebrazione cattolica romana è una definizione secondaria. E ovviamente vanno fuori dai gangheri davanti all’albero di Natale.

Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell'operaio lo lavorano con l'ascia; lo si adorna d'argento e d'oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli perché non si muova — Geremia 10:3, 4.

Propongo un affare a chiunque si senta offeso dal mio albero: gli darò 100 euro per ogni pezzo d’oro o d’argento vi che troveranno appeso. Quando la Bibbia intende “adornato di ornamenti [gioielli]”, dice espressamente “di ornamenti [o gioielli, diademi o corone]”, (Ezechiele 16:11 e Isaia 61:10), mentre Geremia 10 descrive un idolo addobbato (ricoperto) d’argento e d’oro e portato in giro per le strade. Chiamare l’oggetto di Geremia 10 un albero di Natale dimostra un uso tanto sciatto e approssimativo delle Scritture quante sono le denominazioni che i fondamentalisti amano criticare.

Gli angeli e i pastori hanno celebrato la nascita di Gesù Cristo eppure, chissà perché, farlo anche noi oggi ci dicono sia un errore. D’accordo, il mondo ha corrotto la sua celebrazione in ogni modo possibile. Ha pure corrotto la Bibbia, ma io non mi sono per questo sbarazzato della mia Bibbia. Ha corrotto perfino il nome di Gesù Cristo ma io non ho cessato per questo di onorare quel nome. Insomma, il mondo corrompe ogni cosa riguardo Dio. Ed è parte del mio compito come cristiano di promuovere e sostenere le cose di Dio nella giustizia.

Quando avvenne la nascita di Cristo? Sappiamo che avvenne contemporaneamente alla tassazione romana (che era concomitante ai censimenti).

E avvenne in quei giorni che un decreto di Cesare Augusto ordinò che tutto il mondo fosse tassato — Luca 2:1.

Ragionate con me per un momento. Se foste un imperatore romano e voleste dare l’ordine di tassare il mondo intero, quanto tempo concedereste per svolgere l’opera? Il decreto doveva partire da Roma e raggiungere i villaggi più interni dell’Inghilterra, dei Paesi Baltici, della Francia, della Germania, del Nord Africa e della Palestina. Il decreto doveva essere inviato prima tramite le navi e poi farsi strada nell’entroterra con vari mezzi e dare comunque agli abitanti un ragionevole lasso di tempo per raggiungere le loro città natali.

I romani erano esperti nell’arte dell’amministrazione statale, e una delle loro competenze era l’uso di un calendario. Non è ragionevole pensare che un decreto che necessitava di molto tempo e lavoro per essere prima diffuso nell’impero e poi attuato sarebbe stato portato a compimento giusto al termine dell’anno romano? Ma con il lento e progressivo slittamento delle loro feriae causato dall’uso di un calendario inaccurato, il solstizio d’inverno, l’evento astronomico che ne segnava il termine, non giungeva più alla fine convenzionale dell’anno. Quello che è probabilmente successo allora è che tutti coloro che dovevano pagare una tassa entro il termine stabilito si erano affrettati a ottemperare al decreto.

Si può pensare a un’altra ragione per cui Giuseppe avrebbe messo una donna gravida sul dorso di un asino e l’avrebbe fatta cavalcare per circa 150 Km fino a Betlemme? Perché un uomo assennato che si prende cura della vita di sua moglie incinta e del nascituro non ha aspettato il tempo del parto prima di intraprendere un viaggio così arduo?

L’unica ragione sensata è che lo aveva fatto ma non aveva più tempo per indugiare. Si mise in cammino e arrivò a Gerusalemme giusto verso la fine dell’anno romano.

Ora, ci sono due principali obiezioni al 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù Cristo. La prima è puerile: la gente non riesce a capire perché i pastori potessero trovarsi all’aperto durante l’inverno. Ma ai nostri giorni, in piena epoca Internet, non dovrebbe essere così difficile scoprirlo. Basta andare sul sito web del Jerusalem Post e cercare il pannello delle temperature: generalmente la minima notturna è intorno ai 16 gradi Celsius. Anche fosse stato più freddo, ciò che avviene nelle città che si riempiono improvvisamente di turisti come Atlanta, Georgia o Salt Lake City, Utah durante le Olimpiadi ci dà un quadro calzante. In quel periodo ogni garage e capannone disponibile viene dato in locazione. Se qualcuno fosse stato costretto ad affittare una stalla perché in ogni locanda c’era il tutto esaurito, che fine avrebbero fatto le pecore? Non ci vuole molto a capirlo, sarebbero state lasciate all’aperto anche se si stesse gelando, e non era certo così.

La seconda obiezione è la natura storicamente pagana del 25 dicembre. Il compleanno di Baal era il 25 dicembre e in quello stesso giorno i romani celebravano la festa dei Saturnali. Dal momento che il diavolo ha promesso — sarò come l'Altissimo (Isaia 14:14) — quale pensiate sia stato per lui il giorno perfetto da profanare? Se stessi cercando un momento tra i tempi dei Gentili per la nascita di Gesù Cristo, mi sarei orientato a una data alla fine dell’anno e avrei optato per un giorno che i diavoli volessero profanare. Considerate l’antica festa di Ishtar che veniva celebrata prima dell’istituzione della Pasqua e prima della risurrezione di Gesù Cristo nello stesso orario lunare. Non è un caso che una tale data sia stata profanata dai diavoli. Infatti i diavoli che gridavano — Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci? (Matteo 8:29) la tempistica divina la comprendevano bene! E profanarono così due grandi giorni di festa cristiana ancor prima che questi sorgessero.

E allora, da parte mia e della mia famiglia, Buon Natale!

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